In realtà questa ricetta l'ho già postata in passato (Pasticcio di patate e pancetta), ma ora la racconto e la rispiego per adeguarmi al contest a cui vorrei partecipare.
Dicevo....
Questa ricetta risale alla mia infanzia perché la prima volta che ho visto la ricetta e ho provato a prepararla ero ancora una bambina, intorno agli 8 anni circa se non ricordo male.
In casa dei miei genitori il cuoco bravo a cucinare è sempre stato mio padre, devo ammetterlo.
Mia madre e la cucina viaggiano su binari paralleli che non si incontreranno mai!
Non ho mai avuto un grande imprinting per la cucina.... mio padre era bravo ma moooooooooolto pigro, e guai a fare qualcosa di diverso da come diceva lui ¬_¬
Ma una cosa che faceva sempre era comprare giornali e riviste (solo se di suo interesse!) di ogni genere e tipo. E tra i tanti libri ha comprato quello che è stato, diciamo così, il mio primo libro di cucina. E si intitola pure così! :-D
Questa è la nuova ed ultima riedizione di quel libro, trovato al supermercato diversi anni fa, uguale nella grafica e nei contenuti.
E proprio da questo libro ho preso quella che ancora oggi oserei definire una delle mie ricette preferite.
Definisco con "preferita" una ricetta che quando comincio ad assaggiarne il risultato, vado avanti finché non ho finito il piatto o finché non sto letteralmente scoppiando!
Ma veniamo alla ricetta, che in ogni caso è già spiegata passo passo nel post Pasticcio di patate e pancetta.
Vi riporto solo gli ingredienti indicati nel libro.
Ingredienti
- 4 patate
- 4 cipolle dorate
- 125 g di bacon a fette
- 35 g di burro
- 35 g di farina
- 425 ml di latte
- sale
- noce moscata (è una mia aggiunta, ma così è più golosa la besciamella!)
Se notate, il titolo della ricetta della foto è diverso da quello che ho scritto io (pasticcio di patate e pancetta vs patate alla besciamella).
Non ho ricordato male e non ho sbagliato, se c'era una cosa che ricordavo perfettamente era il titolo di ogni ricetta di questo libro.
Quello che hanno fatto nelle ristampe, e francamente non ho capito perché, è stato cambiare i titoli delle ricette (il contenuto e i disegni sono rimasti identici), specie se questi contenevano parole straniere (es. crepes è diventato crespelle, quiche lorraine è diventato torta salata, pasticcio di patate e pancetta è diventato patate alla besciamella, e così via...).
Il che è strano, anche perché sono ormai parole di uso comune, non c'è certo bisogno di italianizzare niente, e i bambini di oggi sono tutt'altro che stupidi! Anzi, si cerca di far imparare loro le lingue fin da piccoli.
Però dal nome l'autore sembra inglese, la casa editrice francese... forse sarà per questo. Mah.
Quando ero piccola il risultato di questa ricetta me lo gustavo sempre anche perché per poter cucinare qualcosa dovevo superare milioni di ostacoli, per lo più derivanti da mia madre.
Prima ho detto che mia madre decisamente non sa cucinare (solo il minimo indisopensabile, e anche lì....), quindi per poter cucinare io prima di tutto doveva avere voglia lei di farlo e doveva in secondo luogo avere il tempo per farlo. Oltre naturalmente al fatto che se il piatto decideva ch non era nei nostri (leggi: suoi) gusti veniva bocciato in partenza. E di farmi cucinare da sola, manco a parlarne!
Essendo una bambina non sapevo fare le cose, e quelle che sapevo come farle mi venivano così così / maluccio.... e non potevo farci niente. Non potevo esercitarmi e non avevo nessuno che mi suggerisse magari il metodo corretto per fare qualcosa o strade alternative.
Le patate restavano spesso crude, e le cipolle, poi, erano una tragedia.... rimanevano crude (come le patate), o erano troppo pesanti da digerire, insomma, i sapori non si amalgamavano e veniva fuori solo una cozzaglia di ingredienti ammucchiati uno con l'altro. Proprio un pasticcio!
Così quando un bel momento mio padre ha fatto pulizia del surplus di carta & co ci ha buttato dentro anche quello visto che tanto non veniva usato quasi mai.
Verso circa la maggiore età ha ricominciato a stuzzicarmi la voglia di cucinare, e ho cominciato a rimpiangere quel libro di ricette che avevo da bambina. Tra l'altro, in casa, non c'erano libri di cucina, l'unico era l'Artusi, che, per carità, è un libro ottimo, ma è l'anti stimolo alla fantasia di chiunque.
A me piace anche vedere delle foto o dei disegni, oltre che avere le ricette spiegate passo passo.... soddisfano la curiosità e aiutano a capire cose o passaggi che delle volte descritti a parole non rendono allo stesso modo che guardando un disegno / una foto.
La "lotta" con mia madre per cucinare è continuata finché non sono andata a vivere da sola.
Ma andare a vivere da sola ha fatto il miracolo: potevo fare quallo che volevo, la cucina era mia, potevo provar e riprovare mille volte la stassa ricetta o lo stesso passaggio fino al giusto realizzo senza che nessuno mi sgridasse o mi mettesse fretta di finire o ancora mi assillasse per pulire quello che (forse) poi avrei sporcato cucinando.
Ho imparato davvero tanto in questo modo (oltre che essermi comprata diversi libri e riviste di cucina come dicevo io!).
Per questa ricetta ho inparato a fare la besciamella amalgamando gli ingredienti nel modo giusto e con i tempi giusti. Che da bambina mi veniva sempre paltosa e con i grumi, per niente invitante! La tranquillità e la calma nel fare un piatto permettono di trasmettere ad esso tutto l'amore per la cucina :-D
Ho imparato a tagliare a fette uniformi le patate e ho imparato che non serve a niente alzare la fiamma del forno sperando che il piatto venga pronto prima! Ci vuole il tempo giusto e la temperatura giusta, o il piatto servito sarà immangiabile e buruciato. Bleah!
Ho imparato a tagliare le cipolle senza piangere e ho imparato a capire quali tipi di ortaggi preferisco: le verdure acerbe, tendenti al verde, nel senso di acerbo, sono sempre acide e pizzicanti.
Quindi posso dire che ad oggi preparo e ripreparo questo piatto ad occhi chiusi, ricordo la ricetta a memoria. Ma ugualmente apro il libro delle ricette e me lo tengo a fianco guardandolo ogni tanto con un mezzo sorrisino ^_^
Anche ieri sera l'ho ripreparata, e anche ieri sera me ne sono sbafata metà porzione, finché non ero decisamente soddisfatta e stufa del gusto. Oltre che avere decisamente la pancia che scoppiava! :-p :-p :-p
Guardate che bel colore dorato ha la besciamella, e dovevate sentire che profumo!
Gongolo sempre ogni volta che lo preparo e che mi riesce! E ovviamente non ne avanza mai.
Sono felice anche perché a discapito dei non insegnamenti ricevuti (qualche che sia il motivo o la causa) sono riuscita da sola ad imparare e a migliorare (ma ne devo fare ancora di strada per arrivare al top!) e i risultati me li godo appieno ^_^
Vabbeh, vi ho raccontato più che a sufficienza in questo post.
Solo un'ultima cosa e vi lascio in pace :-p
Con questa ricetta partecipo al contest Il piatto della tua memoria del blog Profumo di broccoli.
Buon week end a tutti,
Sara
ma è bellissimo!!! sia il ricordo che il libro cara Sara :-) grazie di averlo condiviso con noi. smack!
RispondiEliminaGrazie sara per avere condiviso con noi la tua ricetta ma anche la sua storia.
RispondiEliminaUn piatto è buono sopratutto se dietro a lui c'è una "storia" come quella che hai condiviso oggi con noi.
Grazie, non pensavo potesse interessare a qualcuno!
RispondiEliminaCiao Sara! Piacere di conoscerti e grazie mille di aver partecipato alla mia raccolta.
RispondiEliminaNon vedo l'ora di inserire anche la tua ricetta insieme alle altre. Ti chiedo solo un pò di pazienza. Entro lunedì riuscirò sicuramente :)
Grazie ancora. Le storie legate ai piatti sono interessanti quanto i piatti stessi.
A presto,
Tiziana
Ma che bello questo libro, se lo trovo lo prendo per la mia bimba!!! Se poi le ricette sono tutte così sarà un successo! Baci
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