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lunedì 3 settembre 2018

Vacanze nel Delta del Po Veneto - Sacca degli Scardovari

Eccomi qui con la seconda delle escursioni che ho fatto nel Parco del Delta del Po, che per chi non lo sapesse, è un parco dell'UNESCO.
Questa è l'escursione nella sacca dove risiede l'agriturismo dove ho soggiornato: La sacca degli Scardovari, la più grande del delta, l'altra è la sacca del Canarin, l'ho intravista con altre due escursioni, ma niente di ché, non mi ha ispirato particolarmente (tra l'altro è visitabile soltanto in barca).
Cosè una sacca (definizione presa dal sito ufficiale del parco Parco del Delta del Po - Wikipedia Parco regionale Veneto del Delta del Po)?
Punto in cui il mare riesce a penetrare con le sue onde in uniformi distese d'acqua salata a fondale basso delimitate da bracci di fiume (qui i rami del delta del Po).
Come nelle lagune, nelle sacche si allevano cozze e vongole, si pratica la pesca in genere e si cattura il "novellame", il piccolo pesce che viene allevato in valle.
Ma passiamo all'escursione, va' ;-p
Anche qui, la prima parte è in macchina (il giorno di ferragosto), la seconda è in barca :-D
L'ho girata tutta partendo dalla foce del Po di Tolle, tutta la parte interna, per risalire poi dalla parte di Santa Giulia, dove c'è un ponte di barche attraversabile (per quest'anno mi sono accontentata solo di guardarlo :-p).
Rispetto lo scorso anno hanno asfaltato e reso agibili per le auto tantissimi tratti di strada che prima non lo erano (erano solo sterrati) o che erano decrepiti ^_^"
E così sono riuscita a vedere tutta la Sacca degli Scardovari anche dalla costa.
















































Questi, a discapito di ciò che potrebbe sembrare, non sono stendini, ma luoghi dove coltivano i mitili, ovviamente con la personale piccionaia sopra a fare da vedetta :-p :-p :-p
























Visto quanti? La sacca ne è strapiena, ma, d'altra parte, vivono fondamentalmente di questo.
























Almeno metà della costa della sacca (quella più vicina al Po di Tolle) è piena delle casette dei pescatori con relativa imbarcazione più o meno piccole.















































Naturalmente, come sulla spiaggia, anche lungo le strade e nei paesottini specie se di poche casupolette, ci sono disseminati crocifissi, madonnine e simili.
























I sassi stile scogli che ci sono lungo la costa ad una certa distanza uniforme sono naturali, non li hanno fatti gli abitanti della zona.
Belli, vero? La natura riesce a offrire spettacoli meravigliosi veramente con poco!
























Sempre i soliti noti cormorani appollaiati ovunque.
In realtà, dalla costa se ne vedono pochini di volatili, sono tutti al centro della sacca, si vedranno con le foto del giro in barca ;-)
























Questo è ciò che si vede dalla punta estrema dalla parte di Santa Giulia (la sacca ha la forma di un ferro di cavallo):
Un granaio abbandonato e sommerso, che di primo acchitto tutti quelli che li vedono si chiedono perché una costruzione in mezzo all'acqua ¬_¬
Solito, terreni in origine bonificati, poi risprofondati per la massiccia estrazione di metano della seconda metà del secolo scorso.

























E questo il ponte di barche (percorribile anche in automobile) presso Santa Giulia.
























La parte via terra non poteva non concludersi col tramonto di ferragosto :-D















































L'escursione in barca della sacca è stata una parte di quella al Faro di Goro, proposto dalla guida e approvato all'unanimità da tutti, che per una volta la guida si è stupita fosse una escursione di soli italiani!

Dalla foce del Po della Donzella (o Gnocca) si intravede la sacca.
























Questo è lo stesso rudere che ho fotografato in fondo alla punta estrema della sacca dalla parte di Santa Giulia (lui è dentro la sacca).
























Aironi (soprattutto bianchi), beccapesci, cormorani e gabbiani ovunque, manco fossimo a Milano in piazza Duomo invasi dai piccioni ^_^ ah ah ah ah ah ha ha ah haa ha haaa aaaahhaaaaa

Chiaramente, le immagini viste a tutto schermo e zoomate sui soggetti/volatili sono tutta un'altra cosa ;-)




















































































































Questa è la centrale dell'ENEL dell'Isola di Polesine Camerini, che già vi avevo detto che si vedeva da qualsiasi punto del parco.















































Vi starete chiedendo che cavolo sono tutti quei bastoni piantati casualmente ma ovunque, vero?
Sevono a delimitare quelli che chiamano orti. Non di verdure, eh! Sono zone in cui allevano i molluschi, servono per indicare alle imbarcazioni, più o meno piccole, dovo NON passare.
E infatti, noi ci abbiamo girato intorno :-D

























Questo è il lato della sacca dalla parte della foce del Po di Tolle (vedi prime foto).
























E ora qualche primo piano dei volatili nella sacca (non vi metto tutto o questi post delle escursioni diventeranno infiniti ^_^", e chi li legge poi?), che, a discapito delle onde, dei turisti rompipalline e del peso del teleobbiettivo, sono riuscita a mirare bene (e tenete conto che quando ti avvicini, motore o non motore, col cavolo che restano lì!!!)

Airone bianco



























Beccapesci






















Beccapesci

























Gabbiano






















Gabbiano























Cormorano






















E terminiamo con un gabbiano moooooooooooolto incazzato ;-)






















Al prossimo post con la prossima escursione ^_^

Sara

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