Lettori fissi

martedì 27 febbraio 2018

Riflessioni e..... insalata

Un bel giorno smetterò di credere alla favole..... ¬_¬
Ma per ora sono un'inguaribile ingenua, che continua a stupirsi delle cavolate che fuoriescono dalla bocca di certa gente, che evidentemente vive su un altro pianeta.
Non mi ritengo un genio/mago della cucina, mi arrangio, invento e imparo dopo mille e mille prove andate male.
Ma sulla base oggettiva di cosa un piatto deve definirsi "schifoso" (e già di per sé l'uso di questo termine sarebbe da rivedere) solo perchè non piace a te? O solo perché l'hai assaggiato una sola vota e, che sfiga! (perdonate la finezza :-p), non ti è andato a genio?
In primis, per essere certi che un piatto piaccia o meno, andrebbe almeno assaggiato 2 volte, per avere un termine di paragone. Se poi entrambe le volte non piace, allora ok.
E anche quando non piace: dici che non piace a te, non che fa schifo e che quindi di conseguenza non deve piacere a tutti!
Evidentemente questi soggetti sono pigri e pure viziati da mammina (che gli pulisce ancora il sederino e li imbocca alla veneranda età di quasi 30 anni - la mia, appena tenuta una forchetta in mano, un calcio e via a mangiare da sola senza imboccarmi), gli stessi che non conoscono frutta che non sia una mela o una banana e che non conoscono verdure che non siano insalata o pomodori (ah, per inciso, per questi qui pure le patate sono verdura...... U_U). E mangiarli, neanche a parlarne!
Delle volte mi chiedo, ironicamente eh!, se io sia davvero figlia di mia mamma: ha imparato a fatica a cucinare decentemente il minimo sindacale (fosse per lei mangerebbe pillole di cibo per fare prima!), mentre a me piace davvero cucinare (anche a mio papà, ma lui era anche pigro oltre che bravo, e ogni tanto per risparmiare fatica faceva quelle che io chimavo "porcate"), mi piace sperimentare e assaggiare almeno una volta ogni nuovo sapore e/o abbinamento che non conosco.
La risposta che più mi ha lasciato basita non molto tempo fa è stata proferita da una mia collega (sempre della famosa schiera di soggetti di cui sopra).
Anche in ufficio ci tocca la differenziata, compresa la saletta ristoro dove pranziamo. Apro il contenitore dell'umido e ci trovo un piatto di plastica sporco di sugo della pasta. Chiedo chi ce l'ha messo (no, perché ci fanno un paiolo tanto se buttiamo le cose a caso e poi la multa la rigirano a noi!) e perché: la tipa risponde che è perché è sporco e non poteva buttarlo nella plastica e poi perché anche sua mamma faceva così.
Primo: se fai qualcosa, giusta o sbagliata che sia, solo perché la fa così qualcun altro, dì per sé dimostra che non stai usando la testa.
Secondo: esiste un contenitore chiamato "sacco nero" o "secco" o "indifferenziata" dove buttare ciò che non sai dove mettere, tipo il piatto di plastica sporco che non si può mettere nella plastica (se non dopo averlo eventualmente lavato). Quindi non stai doppiamente usando la testa.
E questo dovrebbe essere il futuro dell'Italia?
Meglio non pensarci!
(E vi risparmio le cavolate in geografia, ci sarebbe da scompisciarsi!!!!!)

Va bene, ora che ho sproloquiato a sufficienza, passo alla semplice preparazione di questo post:
una fresca e croccante insalata.
Ok, ok, viste le moooooooooooolto miti temperature da polo nord di questi giorni, forse la parola fresca vi potrebbe fuorviare, ma con fresca intendo che ripulisca la bocca da eventuali secondi grassi, fritti o unti.
Fidatevi!
Io l'ho provata con il pollo alla paprika al forno e con i nodini di vitello/maiale impanati e fritti.
Non vi do le dosi estatte, perché dovete regolarvi a vostro gusto :-)





















Ingredienti
  • insalata iceberg (o quella che preferite)
  • 1 mela piccola o 1/2 mela
  • olive taggiasche denocciolate sott'olio
  • mandorle in scaglie
  • semi di chia
per condire
  • olio di riso
  • sale rosa dell'Himalaya
  • aceto di mele

Preparazione

Sfogliare il cespo dell'insalata preferita, lavarlo in acqua fredda; fare le foglie a pezzi e asciugarle con la centrifuga per insalate.
Quindi versarle i pezzi di foglia asciugati in una insalatiera.














Prendere la mela, lavarla e pelarla; togliere il torsolo e farla a fettine (non troppo piccole o si romperanno).














Aggiungerle nell'isalatiera.














Versarvi sopra a pioggia mandorle in scaglie a piacere.














Fare lo stesso con una presa o due di semi di chia.














Fare ben sgocciolare dall'olio un paio di cucchiai di olive taggiasche.
Quindi aggiungerle all'insalata.














Condire a piacere con olio di riso, sale rosa e aceto di mele.
Mescolare delicatamente il tutto (o le fettine di mela si romperanno!).














Accompagnarla indifferentemente ad un secondo di carne o pesce.

In dosi più abbondanti, con magari l'aggiunta di proteine (formaggio feta, mozzarelle ciliegia, mini wurstelini, cubetti di prosciutto o pancetta, ecc.) è un ottimo piatto unico, veloce da preparare e veramente rinfrescante, specie con i grandi caldi dell'estate (anche se quest'anno sembra lontanissima persino la primavera! o_O)

Bon appetit!




























Ormai non è più così inusuale abbinare frutta e verdura nello stesso piatto.
La mela, le mandorle e i semi di chia (assieme anche a questo tipo di insalata, la iceberg) la rendono veramente croccante, ma ogni elemento con una croccantezza diversa una dall'altra.

Provatela e non rimarrete delusi!

Buon pomeriggio,
Sara

martedì 20 febbraio 2018

Come realizzare un fiore con le molle e il filo da ricamo

Ciao a tutti,
eeeeeeehhhhhh, pensavate che vi avrei cominciato a propinare un altro ricamo, vero? :-p
Ebbene no, stavolta vi rifilo un tutorialino ino ino (ino ino forse no, vediamo se riesco ad accorpare alcune foto).
E quello che si ottiene vi ripagherà della fatica e sbalordirà il destinatario.
Dunque, si sta per avvicinare la festa della donna, e con questo tutorial realizzerete un delizioso fiorellino che lascerà stupiti persino voi che lo realizzarete.
Si, lo so, una donna è donna tutto l'anno e non solo per la festa della donna, ma che volete farci, mio papà ci ha sempre regalato fiori (non mimose perché l'odore non gli piaceva) per questa festa, e come ben sapete le abitudini è difficile perderle...... e siccome mi piace ricevere, mi metto anche dalla parte di chi deve dare.
Un fiore finto non è banale, specie se realizzato a mano.
In passato, sempre per questa festa, ne ho realizzati anche con i collant colorati (gialli ovviamente!) - vedi post Fiori con le calze di nylon colorate - tutorial - e con le perline (vedi foto mimose di perline gialle).
Insomma, tecniche per realizzare fiori finti handmade ce ne sono a bizzeffe, basta scegliere e via! :-D



























Materiale necessario (per ogni fiore a 8 petali)
  • 2 molle lunghe 13 cm (*)
  • cotone da ricamo a 6 fili (in questo tutorial giallo)
  • 7 pistilli finti (piegati in doppio 14)
  • 5 bacchette di metallo malleabili lunghe 30 cm
  • filo di ottone (in questo tutorial marrone, il colore è indifferente)
  • guttaperca verde o marrone (**)
  • 2 foglie finte
  • tronchesino
  • pinza a becchi piatti
  • forbici
(*)
Si trovano in merceria o nei colorifici ben forniti o nei negozi che vendono materiali per bomboniere.
In alternativa si può arrotolare a spirale un filo di ottone sufficientemenmte spesso intorno ad un ferro da calza sottile o ad un uncinetto fino a raggiungere la lunghezza di 13 cm.

(**)
La guttaperca è una specie di nastro di carta un po' appiccicoso (e che tirato si allunga un po' tipo la carta crespa) che viene usato come isolante per rivestire i gambi dei fiori.
Si trovano dai fioristi o nei colorifici ben forniti o nei negozi che vendono materiali per bomboniere.

Esecuzione

Per prima cosa ognuna delle molle (prima foto) deve essere allungata (seconda foto) fino a raggiungere la lunghezza di 30-35 cm.

NOTA
Fare attenzione: cercare di allungarla delicatamente in modo uniforme per tutta la lunghezza, un pezzo alla volta.
Se si allunga troppo poco si fa sempre a tempo a tirarla ancora un po', ma se si allunga troppo, per rimetterla in posizione "di partenza" (prima foto) occorre un ferro da calza piccolo o un uncinetto per schiacciarla su se stessa senza rovinarla ulteriormente.

Tagliare ogni molla allungata in 4 pezzi uguali (in base alla lunghezza finale della molla allungata saranno lunghi circa 8-9 cm l'uno).

Tagliare con il tronchesino ogni bacchetta di metallo a metà (15 cm), quindi infilare ogni metà in un pezzo di molla.





















Con l'aiuto di un pinza a becchi piatti, chiudere a goccia la bacchetta infilata nella molla (prima foto) facendo qualche giro per fermare la chiusura.
Con il tronchesino tagliare l'eccesso della bacchetta più corto (seconda foto).
Tagliare sufficiente filo di cotone da ricamo per rivestire una molla.

NOTA
Dopo diverse prove, per un pezzo di molla di 8-9 cm bastano 85-90 cm di filo.

Utilizzare 3 fili alla volta (le matassine sono da 6 fili).
Fermare il filo alla base della goccia con un nodino, doppio se si vuole essere più sicuri (quarta foto).
























Arrotolare il filo intorno alla molla come se si stesse facendo su un gomitolo di lana, passando in tutte le spirali senza saltrne nessuna (prima foto).


NOTA
Tendere leggermente il filo mentre si passa nelle spirali senzza mai lasciarlo "molle", serve per rendere più difficle la fuoriuscita del filo dalle spirali, specie in sede di modellamento dei petali del fiore.

Attenzione in cima alla goccia, sarà più difficile perché le spirali sono quasi orizzontali e il filo tenderà a scivolare fuori.

Una volta terminate le spirali (seconda foto) - verticalmente ci si troverà circa al centro della goccia - tirare il filo diritto fino alla base della goccia (sempre senza mollarlo!).
Fermare quindi il filo con un altro doppio nodo circa alla stessa altezza di quello iniziale (terza foto) e tagliare con le forbici l'eventuale filo in eccesso.
Piegando la molla attorno al dito indice dare forma al petalo (quarta foto).


























Realizzare tutti e 8 i petali (prima foto).
Prendere i finti pistilli, piegarli a metà su se stessi (così diventano 14) e legarli con un pezzettino di filo di ottone ad uno dei petali (seconda foto).













Procedere ora all'assemblaggio dei petali attorno ai pistilli.
Sempre legandoli uno all'altro con del filo di ottone, attaccare i petali come nelle foto seguenti: prima un petalo in linea retta con quello dei pistilli, poi un terzo petalo perpendicolare ai primi 2 e infine il 4° petalo dall'ultimo lato rimasto.






















Procedere con il secondo giro di petali avendo cura di sfalsarli rispetto quelli del giro precedente.

































Prendere le 2 ultime mezze bacchette e usarle come rinforzo per quello che sarà il gambo del fiore.
Legarle sempre con del filo di ottone (seconda foto) per tutta la loro lunghezza in maniera uniforme (terza foto).
Prendere la gurrapeca e cominciare a rivestire solo la parte alta del gambo del fiore (quarta foto).

























Prendere un delle foglie finte e con del filo di ottone legarla al gambo in tutta la sua lunghezza (prima foto).
Quindi rivestirla di guttaperca (seconda foto).
Si può scegliere se fino alla fine del gambo o fin dove si posizionerà la seconda foglia finta.
Ripetere anche per la seconda foglia finta (terza foto).

Scusate, forse non si vede benissimo in queste foto.....











Rivestire tutto il gambo con la guttaperca (prima foto).
Tagliare le eccedenze di bacchette e altro con un tronchesino.
Rivestire con la guttaperca anche la punta del gambo (seconda foto).

NOTA
La parte inferiore del gambo tende sempre ad essere più sottile, in quanto non tutte le componenti hanno la medesima lunghezza.
Per dare un po' di spessore, in modo da uniformare la dimensione punta con il resto del gambo, fare diversi giri di guttaperca nella parte finale dello stesso.
























Ed ecco pronto il vostro bel fiorellino ^_^
Si può modellare il gambo curvandolo leggermente come nelle foto successive, oppure si può metterlo in un vasetto con dell'oasis (una specie di spugna che fa da base per fiori finti - vedi link Oasis mattonelle) e del muschio finto o ghiaia da tenere su un tavolino o sulla scrivania.






















Bello, vero?
E' molto scenografico, semplice, ma di grande effetto :-D

Probabilmente la cosa più difficile è reperire le molle.
Ma c'è sempre il trucchetto per crearsele :-p


Se qualcosa non dovesse esservi chiaro, non esitate a chiedere!



Per il resto vi auguro una buona giornata.

Sara

lunedì 12 febbraio 2018

Finito a tempo di record!

Ciao a tutti,
credo che questo ricamo sia quello che ho realizzato nel minor tempo possibile!
Solo 3 settimane, lavorandoci la sera e nel weekend.
Ma mi aveva proprio preso questo blackwork (e ne ho già trovato un altro da iniziare) .
Ma bando alla ciancie, ora vi mostro cosa osservava il tenero cagnolino ^_^





















Ed è anche la particolarità di questo blackwork: la leggiadra farfallina osservata dal cagnolino è colorata :-D





















Il ricamo così sarebbe completo, ma mi sembrava un pochino vuoto, sbilanciato.....
Quindi, in basso a destra, ho aggiunto una piccola frase.
Anch'essa ricamata a punto scritto con 1 filo (come i motivi del blackwork), per non appesantire il ricamo.








































Che dite, ci sta bene, vero? :-D

E infine, immancabile e camuffata, la mia firma sul ricamo.





















Ed eccolo qui tutto completo ^_^























Ora non mi resta che portarlo dal corniciaio :-D

Buona settimana a tutti,
Sara

lunedì 5 febbraio 2018

Corre veloce questo ricamo!

Ormai vi sto stressando con questo ricamo!
Questo sabato, che finalmente non ho lavorato!, mi sono ben applicata e ho fatto più che durante la settimana la sera dopo cena ;-)





















Beh, ormai comincia a capirsi il soggetto del blackwork, no? ;-)
Ma cosa mai starà guardando questo tenero cagnolino?
Segreto............... ssshhhhhhhhhhhh..............
Vi anticipo solo che quello che manca è la particolarità di questo blackwork :-D

Al prossimo aggiornamento,

Sara