Ma per ora sono un'inguaribile ingenua, che continua a stupirsi delle cavolate che fuoriescono dalla bocca di certa gente, che evidentemente vive su un altro pianeta.
Non mi ritengo un genio/mago della cucina, mi arrangio, invento e imparo dopo mille e mille prove andate male.
Ma sulla base oggettiva di cosa un piatto deve definirsi "schifoso" (e già di per sé l'uso di questo termine sarebbe da rivedere) solo perchè non piace a te? O solo perché l'hai assaggiato una sola vota e, che sfiga! (perdonate la finezza :-p), non ti è andato a genio?
In primis, per essere certi che un piatto piaccia o meno, andrebbe almeno assaggiato 2 volte, per avere un termine di paragone. Se poi entrambe le volte non piace, allora ok.
E anche quando non piace: dici che non piace a te, non che fa schifo e che quindi di conseguenza non deve piacere a tutti!
Evidentemente questi soggetti sono pigri e pure viziati da mammina (che gli pulisce ancora il sederino e li imbocca alla veneranda età di quasi 30 anni - la mia, appena tenuta una forchetta in mano, un calcio e via a mangiare da sola senza imboccarmi), gli stessi che non conoscono frutta che non sia una mela o una banana e che non conoscono verdure che non siano insalata o pomodori (ah, per inciso, per questi qui pure le patate sono verdura...... U_U). E mangiarli, neanche a parlarne!
Delle volte mi chiedo, ironicamente eh!, se io sia davvero figlia di mia mamma: ha imparato a fatica a cucinare decentemente il minimo sindacale (fosse per lei mangerebbe pillole di cibo per fare prima!), mentre a me piace davvero cucinare (anche a mio papà, ma lui era anche pigro oltre che bravo, e ogni tanto per risparmiare fatica faceva quelle che io chimavo "porcate"), mi piace sperimentare e assaggiare almeno una volta ogni nuovo sapore e/o abbinamento che non conosco.
La risposta che più mi ha lasciato basita non molto tempo fa è stata proferita da una mia collega (sempre della famosa schiera di soggetti di cui sopra).
Anche in ufficio ci tocca la differenziata, compresa la saletta ristoro dove pranziamo. Apro il contenitore dell'umido e ci trovo un piatto di plastica sporco di sugo della pasta. Chiedo chi ce l'ha messo (no, perché ci fanno un paiolo tanto se buttiamo le cose a caso e poi la multa la rigirano a noi!) e perché: la tipa risponde che è perché è sporco e non poteva buttarlo nella plastica e poi perché anche sua mamma faceva così.
Primo: se fai qualcosa, giusta o sbagliata che sia, solo perché la fa così qualcun altro, dì per sé dimostra che non stai usando la testa.
Secondo: esiste un contenitore chiamato "sacco nero" o "secco" o "indifferenziata" dove buttare ciò che non sai dove mettere, tipo il piatto di plastica sporco che non si può mettere nella plastica (se non dopo averlo eventualmente lavato). Quindi non stai doppiamente usando la testa.
E questo dovrebbe essere il futuro dell'Italia?
Meglio non pensarci!
(E vi risparmio le cavolate in geografia, ci sarebbe da scompisciarsi!!!!!)
Va bene, ora che ho sproloquiato a sufficienza, passo alla semplice preparazione di questo post:
una fresca e croccante insalata.
Ok, ok, viste le moooooooooooolto miti temperature da polo nord di questi giorni, forse la parola fresca vi potrebbe fuorviare, ma con fresca intendo che ripulisca la bocca da eventuali secondi grassi, fritti o unti.
Fidatevi!
Io l'ho provata con il pollo alla paprika al forno e con i nodini di vitello/maiale impanati e fritti.
Non vi do le dosi estatte, perché dovete regolarvi a vostro gusto :-)
Ingredienti
- insalata iceberg (o quella che preferite)
- 1 mela piccola o 1/2 mela
- olive taggiasche denocciolate sott'olio
- mandorle in scaglie
- semi di chia
- olio di riso
- sale rosa dell'Himalaya
- aceto di mele
Preparazione
Sfogliare il cespo dell'insalata preferita, lavarlo in acqua fredda; fare le foglie a pezzi e asciugarle con la centrifuga per insalate.
Quindi versarle i pezzi di foglia asciugati in una insalatiera.
Prendere la mela, lavarla e pelarla; togliere il torsolo e farla a fettine (non troppo piccole o si romperanno).
Aggiungerle nell'isalatiera.
Versarvi sopra a pioggia mandorle in scaglie a piacere.
Fare lo stesso con una presa o due di semi di chia.
Fare ben sgocciolare dall'olio un paio di cucchiai di olive taggiasche.
Quindi aggiungerle all'insalata.
Condire a piacere con olio di riso, sale rosa e aceto di mele.
Mescolare delicatamente il tutto (o le fettine di mela si romperanno!).
Accompagnarla indifferentemente ad un secondo di carne o pesce.
In dosi più abbondanti, con magari l'aggiunta di proteine (formaggio feta, mozzarelle ciliegia, mini wurstelini, cubetti di prosciutto o pancetta, ecc.) è un ottimo piatto unico, veloce da preparare e veramente rinfrescante, specie con i grandi caldi dell'estate (anche se quest'anno sembra lontanissima persino la primavera! o_O)
Bon appetit!
Ormai non è più così inusuale abbinare frutta e verdura nello stesso piatto.
La mela, le mandorle e i semi di chia (assieme anche a questo tipo di insalata, la iceberg) la rendono veramente croccante, ma ogni elemento con una croccantezza diversa una dall'altra.
Provatela e non rimarrete delusi!
Buon pomeriggio,
Sara