Lettori fissi

sabato 5 novembre 2011

Sapor di Sicilia

Ma quanto piove oggi???
Intendiamoci, non mi sto lamentando della pioggia, solo della sua intensità, troppo forte e per troppo tempo.
Poi succedono i disastri perché la natura si ribella all'uomo... Ma questa è un'altra storia.
La pioggia mi piace ma mi fa venire sempre un po' di malinconia, quindi, per non finire sepolta sotto il piumone, ho deciso di cucinare qualcosa che mi portasse alla mente una bella giornata di sole.

La prima volta che ho mangiato la pasta con le sarde fatta come si deve è stato direttamente in Sicilia (ormai anni fa...) a casa di parenti in campagna (a Caltagirone, CT) in una caldissima e ventilata giornata di sole primaverile.
E mi era piaciuta tantissimo anche se era la prima volta che la mangiavo!
E poi c'era tutto l'ambiente che faceva atmosfera:
una grande casa di campagna (quasi stile cascina) tutta su un piano, intorno al giardino moltissimi alberi da frutta, i fichi d'india (con le pale che io chiamo 'orecchie di Topolino', non sembra anche a voi che assomiglino alle sue orecchie?), fiori gialli e viola (ginestra e lavanda), tanto sole, aria ventilata, e il vociare di tutte le persone della casa più gli ospiti.
Le persone che abitano nel sud Italia, specie se fuori dalle grandi città e di una certa età, hanno una cordialità, gentilezza e affetto verso tutti che non si può dire a parole, tanto che a volte ci si sente a disagio a dover rifiutare qualcosa.
Da quella gita ho portato a casa (in aereo!):
- pale di fichi d'india da piantare in giardino (sono cresciuti, ma poi il particolare freddo invernale di quell'anno li ha bruciati di freddo...)
- marmellate varie fatte da loro
- fiori bellissimi con le radici e piante grasse presi dai muretti del loro giardino, tra cui un fiore bellissimo di cui non ricordo il nome a forma di stella (ma ahimé superpuzzolente!) e una bordura con piccoli fiorellini simili al dente di leone di colore giallo, rosso, arancione e viola
- un magnifico ricordo del luogo e delle persone (anche se passerà molto tempo prima di ritornarci...)

Dunque, dicevo: stamattina ho fatto incetta di quello che mi serviva al supermercato e che non avevo in casa, la ricetta l'ho presa dal blog Papero giallo post Pasta con le sarde, la pasta che ho usato me la sono fatta mandare dalla Sicilia tempo fa, l'originale pasta con i 5 buchi, qui introvabile.
Mi sono impegnata per quasi 2 ore, e posso dire con un buon risultato! Ha il sapore e il profumo che ricordavo :-)
Non credevo ci fossero tanti passaggi da fare per cucinare questa pasta.
In Sicilia l'avevano cucinata stile timballo di pasta al forno, ma con lo stesso sugo di questa ricetta.

Vi riporto comunque tutti gli ingredienti necessari (per l'esecuzione, il link sopra):

  • 400 g di sarde fresche (io ho usato le sardine)
  • 400 g di finocchietto selvatico (un po' meno, quello che ho trovato al supermercato... si ok, molto meno :-p)
  • 1 cipolla dorata
  • 4 cucchiai di olio extravergine d'oliva
  • 4 o 5 filetti d'acciuga
  • 1 cucchiaio colmo di pinoli
  • 1 cucchiaio colmo di uvetta passolina (io non l'avevo, e neanche la amo particolarmente)
  • 1 o 2 bustine di zafferano
  • 2 cucchiai di mandorle
  • 400 g di bucatini (io ho usato la pasta con i 5 buchi)
  • sale q.b.
  • acqua, per bollire il finocchietto e la pasta

Ed ecco qui il risultato:


















Non scalda anche voi? Sole, mare, un profumo fantastico...

Con questa ricetta partecipo al contest Pronti per ricominciare? del blog Olio e aceto, di Giallo Zafferano.













Con questa ricetta partecipo anche all'evento con hashtag #VerdureInvernali della pagina facebook  del blog acquacotta e fantasia, post Le verdure invernali per «L'Italia nel piatto».












Buona domenica,
Sara

3 commenti:

  1. Che buona la pasta con le sarde, non la mangio da una vita.
    La tua sembra moooolto appetitosa :-)

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  2. In realtà anch'io non la mangiavo da anni!
    Mi sono tolta la voglia, che buona ^_^

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  3. ricetta inserita grazie, in bocca al lupo.

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